Oggi come oggi, se si vuole giocare a un videogame o testare un qualsiasi software per puro divertimento è inevitabile finire col trascorrere interi minuti su uno store digitale. La maggior parte delle applicazioni disponibili per gli smartphone contempla programmi gratuiti, che quindi possono essere scaricati tranquillamente da qualsiasi utente. Alcuni dei videogiochi che hanno fatto la storia sono comparsi sugli store con delle controparti digitali che hanno attirato comunque l’attenzione di chi aveva giocato gli originali, includendo magari contenuti extra. Si pensi alle riedizioni di grandi classici come “Sonic The Hedgehog”. Alcune app mettono a disposizione dell’utenza anche una specie di gamepad virtuale o risultano compatibili con le periferiche che si possono trovare in commercio.
Le app riguardano in larga parte i videogame. “Call of Duty” e “Clash of Clans” sono solo alcuni dei titoli che vanno per la maggiore. Anche Super Mario e i Pokémon hanno trovato il loro spazio sugli store. Dal momento che riproporre giochi simili agli originali sarebbe stato più scomodo su smartphone, sono nati titoli del tutto originali. Quello di “Pokémon Go” è stato un successo planetario nell’estate del 2016 e ancora oggi l’app viene pubblicizzata in tv. Spesso e volentieri gli amanti delle app non scaricano in maniera compulsiva, ma appena vengono a conoscenza di un gioco che va di moda lo recuperano a loro volta, così da garantirsi nuovi momenti di condivisione con gli amici.
“Among Us”, “Ruzzle” e “Angry Birds” sono validi esempi di app che hanno rappresentato delle mode passeggere. Se non fossero balzate agli onori della cronaca per ragioni non prettamente incentrate sul gameplay, queste app avrebbero avuto molti meno download. La fortuna di un’app è dovuta dunque anche al caso, ma se alla fin fine un gioco risulta monotono e non presenta molti aggiornamenti nel tempo finisce nel dimenticatoio, che sia disponibile per Android o per iOS. Ormai tra i due sistemi operativi non c’è molta differenza ed è complicato riuscire a individuare un’app famosa che non sia a disposizione di tutti i tipi di dispositivi mobile.
Ormai qualsiasi marchio o servizio possiede la propria app ufficiale. Si va dalle app per consultare il conto corrente a quelle che misurano le proprie corse mattutine. Non deve stupire, quindi, se sugli store sono presenti centinaia di giochi. Lo sviluppo di un’app può richiedere anche pochi giorni per una software house e nei casi più curiosi come quello del succitato “Among Us” bastano persino meno di 10 persone per realizzare un prodotto di successo.
Nell’ultimo decennio i telefonini sono mutati continuamente e insieme a loro si sono potenziate le connessioni ad internet. Prima del 2011 sembrava impensabile poter sedere su una metro e sfruttare una connessione portatile, senza fili e router, per giocare a un videogioco o a un gioco di carte online. Oggi ci vuole poco per apprendere dell’esistenza di un gioco e provarlo, per scoprire ad esempio come funziona il Pachinko che prima era noto solo in Giappone e trovarne un’incarnazione online. La sensazione generale è che l’evoluzione degli smartphone non sia affatto terminata. Se si considera che i cellulari di oggi sono addirittura più potenti e performanti dei pc di qualche anno fa, è facile intuire che il progresso tecnologico offrirà ancora di più in ambito videoludico, coinvolgendo anche le altre app ordinarie.
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